Riportiamo qui un recente articolo del Secolo XIX relativo al divorzio breve nella provincia di Savona, al quale riteniamo doveroso portare alcune annotazioni, al fine di una corretta informazione.
L’articolo riporta alcune inesattezze, contrariamente a quanto riportato dal giornalista, infatti, si può ricorrere alla separazione/divorzio con negoziazione assistita (quindi senza andare in Tribunale ma solo dall’avvocato) anche nel caso di separazione dei beni e in presenza di figli minori, di figli maggiorenni incapaci o portatori di handicap grave ovvero economicamente non autosufficienti.
Nel caso di seprazione/divorzio con negoziazione assistita, gli avvocati devono essere almeno due, la norma infatti (D.L. 132/2014, art. 6) parla di “almeno un avvocato per parte”.
Qui di seguito il testo dell’articolo.
Savona – «Il matrimonio è la causa principale del divorzio», sosteneva il comico Groucho Marx. Di sicuro, dall’introduzione della nuova legge approvata dal Parlamento, divorziare è più semplice.E anche a Savona città il cosiddetto “divorzio breve” sta iniziando a prendere piede: all’ombra della Torretta, dall’introduzione delle nuove norme alla fine di luglio, i divorzi brevi recepiti dall’ufficiale di stato civile in Comune sono stati 31, a cui devono essere aggiunte anche 11 separazioni, per un totale di 42 accordi, a cui vanno aggiunte due convenzioni di negoziazioni assistite, entrambe relative a divorzi, che sono state trascritte dall’ufficiale do stato civile del Comune di Savona.La nuova tipologia introdotta nel sistema civilistico consente di separarsi o divorziare senza mai mettere piede in tribunale ma andando in Comune o dinanzi a un singolo avvocato. Non sono più necessari quindi tre anni per dirsi addio, come previsto dalla riforma della legge Fortuna-Baslini, ma solo 6 mesi, se la separazione è consensuale, o al massimo un anno se si decide di ricorrere al giudice.Una strada “privilegiata” per chiudere un matrimonio che può essere intrapresa però – se si vuole evitare il giudice – solo in caso di separazione dei beni e soprattutto in assenza di figli. A sciorinare numeri e prospettive della novità in materia e sulla sua diffusione in città è stata Lorena Canaparo, presidente della sezione civile del Tribunale di Savona, nel corso di un convegno sul presente e il futuro della giustizia, organizzato dall’avvocato Paolo Persico.Secondo Canaparo il divorzio breve si sta diffondendo anche a Savona ma con un ritmo ancora troppo lento rispetto alla potenzialità di uno strumento che dovrebbe permettere – fatte salve le discussioni sociologiche o etiche sulla positività o meno dell’aumento dei divorzi – di snellire le procedure ed abbattere le attese nei tribunali.«I dati che possediamo, aggiornati a fine luglio, ci dicono che ci sono stati 42 accordi per sciogliere matrimoni: personalmente non credo siano molti, mi aspettavo ci fossero dati ancora maggiori – spiega la presidente della sezione civile del Tribunale di Savona – Ho chiesto agli avvocati savonesi di capire come mai i numeri siano questi e la risposta che mi è arrivata individua nella questione culturale la motivazione: in tanti ancora non hanno conoscenza di questa possibilità. Ma anche gli avvocati devono cambiare mentalità, considerate le altre opportunità che sono messe a disposizione dal legislatore».Il giudizio di Canaparo sullo strumento del divorzio breve è comunque positivo, anche se non mancano le eccezioni. Come a dire: va bene snellire le procedure e i tempi di attesa, dinanzi a casi consensuali, ma con prudenza, visto che ci possono essere casi che hanno bisogno ancora di un giudice terzo per avere un giudizio. «Qui a Savona siamo attestati su una certa linea giurisdizionale e gli avvocati sanno le soluzioni che si possono adottare e in quali casi: quando ci sono fattispecie che presentano difficoltà, bisogna restare in Tribunale».
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